La prima definizione del packaging è quella di un “involucro utilizzato per imballare” ma oggi più che mai, l’imballaggio è diventato un importante strumento per comunicare con il consumatore, vendere il prodotto e costruire un rapporto duraturo con i clienti.
Il consumatore è sempre più attento alla componente ecologica delle confezioni e abbiamo già scritto in precedenza di quanto sia importante scegliere materie prime che garantiscano il minor impatto possibile sull’ambiente.
Qual è, allora, il modo migliore per creare un packaging responsabile, oltre alla scelta di materie prime eco-friendly? Ecco alcuni spunti di riflessione:
Uno degli aspetti primari è che il packaging sia riciclabile e composto di materiale ecocompatibile. Nelle ultime ricerche tra i consumatori ben il 75% degli intervistati ritiene, infatti, molto importante che non si utilizzino packaging doppi e che la confezione sia riciclabile.
Quindi, soffermarsi sin dalla fase di ideazione sull’aspetto ecologico degli imballaggi da un lato aiuta l’ambiente e dall’altro può contribuire a migliorare le vendite e a mostrare il lato green delle aziende, con un grande vantaggio per la marca.
La carta e il cartoncino rispondono ad alcuni dei megatrend che da più lati coinvolgono il mondo del packaging: ecologicità, facilità d’uso e soprattutto capacità di favorire la comunicazione sia in termini di visibilità che di riconoscibilità sullo scaffale, sia in termini di resa cromatica e di soluzioni estetiche sia, infine, per ciò che riguarda l’alto contenuto informativo e deduttivo.
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Perché utilizzare carta riciclata
Il riciclo della carta conviene sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista ambientale. Circa il 35% degli alberi abbattuti è destinato all’estrazione di cellulosa per la produzione della carta.
Per produrre carta vergine, il legno subisce diversi trattamenti per estrarre la cellulosa e separarla da altre componenti della parete della cellula vegetale. In particolare, è macchinoso purificare la cellulosa eliminando la lignina. Tale problema non si pone quando si utilizza una pasta di cellulosa riciclata.
E’ stato stimato che se riuscissimo a riciclare la metà della carta immessa globalmente sul mercato andremmo a risparmiare la raccolta di 20 milioni di acri di foreste.
20 milioni di acri corrispondono a una superficie di 81.000 km².
Tra gli altri vantaggi economici e ambientali, ricordiamo che con il riciclaggio della carta si taglia drasticamente la quantità di energia e materie impiegate in termini di elettricità e risorse idriche. Non solo si risparmia materia prima (alberi e cellulosa), con il riciclo della carta si risparmia energia e acqua.
Diversi calcoli mostrano che per produrre una tonnellata di carta riciclata (carta di giornale) si risparmiano circa 4.000 kWh di elettricità rispetto alla stessa quantità prodotta da materia vergine.
Produrre carta da materia prima vergine andrebbe a inquinare anche di più l’ambiente con contaminazioni ed emissioni nocive dirette. L’Agenzia statunitense EPA (United States Environmental Protection Agency) ha stimato che il riciclo della carta taglia del 35% l’inquinamento idrico e del 74% l’inquinamento atmosferico.
Per concludere, approcciare alla progettazione del packaging tenendo in alta considerazione il tema dell’ambiente è una strategia di successo per aumentare il valore del packaging, rafforzare il rapporto di fidelizzazione e potenziare la comunicazione con il consumatore.
In conclusione, nel progettare un packaging, l’azienda dovrebbe porre particolare attenzione anche al ruolo che può avere un imballaggio rispettoso dell’ambiente e all’importanza che i consumatori danno a questo aspetto. In questo modo avrà di sicuro una marcia in più nel proporre non solo una confezione bella ma anche “buona”.